“Oltre venti anni di fascismo ci hanno lasciato il vuoto, non si è formato nessun organizzatore perché quella che il fascismo chiamava un’organizzazione sindacale era un carcere; quelli che in tale regime erano gli organizzatori, non erano per lo più che dei burocrati corrotti. Senza capaci organizzatori non possiamo progredire. Noi siamo già 1.300.000, saremo tra poco 4 milioni: non abbiamo dirigenti sufficienti per i nostri Sindacati, per le nostre Federazioni, per le nostre Camere del lavoro. Bisogna rimediare col solo mezzo possibile: formando nuovi quadri e avendo coraggio, avendo audacia. I nuovi dirigenti, i nuovi organizzatori sindacali si possono formare attraverso l’attività, attraverso le lotte, sviluppando la vita democratica dei sindacati. Altro difetto dei nostri sindacati: quello di un certo burocratismo per cui si crede che tutte le questioni possano essere regolate con lo scambio di lettere. Il sindacato deve promuovere discussioni, assemblee, far partecipare i lavoratori alla vita sindacale, deve essere la espressione libera della massa. E’ attraverso una vita sindacale così concepita, non attraverso il burocratismo che si debbono formare e si formeranno i nuovi dirigenti. Abbiate fiducia nei giovani, spingeteli avanti! Abbiamo bisogno di nuovi dirigenti, e questi non ci possono essere forniti che dalla gioventù! La gioventù è generalmente scettica per le delusioni gravissime che essa ha sofferto nel fascismo.
Dimostriamo tutta la fiducia che noi riponiamo nei nostri giovani! Un altro difetto essenziale dei nostri sindacati è l’assenza delle donne dal lavoro sindacale. Noi abbiamo una percentuale elevata di donne nei servizi, negli uffici, ma non vediamo le donne nei comitati direttivi dei sindacati, non vediamo le donne nelle commissioni esecutive delle Camere del lavoro, delle Federazioni nazionali, non le vediamo a questo congresso, che non è degli uomini lavoratori, ma è il congresso di tutti i lavoratori italiani, e le donne sono una parte importante dei lavoratori italiani che debbono partecipare integralmente alla vita ed alla nostra attività sindacale. Noi dobbiamo fare sempre nostre tutte le rivendicazioni dei giovani e delle donne; noi dobbiamo affermare il principio che «a uguale lavoro, uguale salario» in tutti i settori della produzione, senza differenza alcuna”
di Ilaria Romeo. Responsabile Archivio storico CGIL nazionale